Ci sono delle ricette che mi caratterizzano.Chi sa che amo cucinare spesso mi chiede: qual’è il tuo piatto preferito???!!! mmm… faccio sempre una faccia strana, guardo Gp, lui mi guarda ed io rispondo: Non saprei! Di certo qualcosa con il pesce!
Le ricette con il pesce mi caratterizzano, ecco sì!
Se poi andiamo ancora più nello specifico, adoro quel genere di ricette della tradizione popolare… quelle da cui parti da materie prime povere, da quello che hai sempre nella dispensa, e raggiungi risultati del genere ‘minimo costo, massimo risultato’. Che è giusto un tantino diverso dal motto di Adrenalina.
Quasi sempre, infatti, queste ricette hanno dietro un lavoraccio 🙂 Come ad esempio la ricetta di oggi: Le sarde A Beccafico.In realtà se prepari le sarde a beccafico a Palermo potresti considerarlo uno di quei piatti facili e veloci, ed il motivo per il quale non troverete questo tag su questa ricetta è perché le ho preparate in Veneto e qui la storia è decisamente diversa.
L’apertura a libro per fare le sarde a beccafico
Se infatti sei a Palermo, basta che quando compri le sarde dal pescivendolo tu gli dica: “me le apre a libro”…. e lì ci sono due possibilità, o fa finta di non capirti (specialmente se stai comprando solo mezzo chilo di sardine del valore di 2€) oppure, se fa parte di una certa categoria di pescivendoli, prende il cronometro e scatta l’operazione guinness dei primati! Già, perché un pescivendolo palermitano sa aprirti mezzo chilo di sarde a libro in 2′ 34” 18”’ :-)Qualche giorno fa ero davanti a mezzo chilo di sarde, o meglio sardine-ine-ine.
Ho preso il cronometro… ho iniziato a squamarle, privarle della testa, aprirle a libro, deliscarle e… metterle su un piatto.
Quando ho finito il cronometro segnava 28 minuti 15 secondi e… i centesimi non ce li ho! Ohhh…tristissima per la performance deludente e per la considerazione che non diventerò mai una pescivendola palermitana da guinness dei primati sull’apertura a libro delle sarde mi sono consolata continuando la preparazione di un piatto davvero davvero strepitoso!
Sarde a beccafico
500 g di sardine (aperte a libro)
150 g di pangrattato
20 g di pinoli
20 g di uva passa piccola
2 acciughe sottolio
olio extra vergine
un’arancia bio
sale
pepe
foglie di alloroper accompagnare
un arancia
un finocchio
olio extra vergine
sale rosso
olive nere (se le avete, io non le avevo :-))
Dopo l’avventura dell’apertura a libro delle sarde, le ho messe tutte belle aperte su un tagliere. Ho preparato la “Muddica Atturrata” ovvero il pangrattato abbrustolito, facendo dorare a fuoco basso il pangrattato in cui avevo messo un pizzico di sale, uno di zucchero ed un bel giro d’olio d’oliva (in realtà la muddica atturrata andrebbe fatta senza olio, che invece si dovrebbe aggiungere dopo, a doratura ultimata, da un po’ di tempo l’olio lo metto prima ed il risultato è molto più croccante). Il pangrattato si deve girare continuamente (con movimenti di polso della padellina) e appena diventa di un dorato quasi arancione è pronto. Si aggiungono i pinoli e l’uva passa, precedentemente ammollata nell’acqua tiepida, una leggera grattugiata di buccia d’arancia, le acciughe sciolte a vapore o a bagnomaria con un filo d’olio e il pepe e si farcisce con un cucchiaino di questo pangrattato ogni sardina. Si arrotolano e si dispongono vicine vicine con la codina in su, in una teglia, intervallandole con foglie di alloro.
Appena si sarà completata la teglia si versa il succo dell’arancia spremuta, una spolverata di sale e si inforna a 180° per 10/15 minuti, finché non saranno dorate.
sale rosso e ho disposto le sardine pronte a farsi ultimare da un filo di olio extra vergine a crudo.
Un piatto sano e buonissimo. Complimenti comunque per berle aperte e deliscate tutte!
non vincerai il giuness dei primati in Sicilia ma qui al nord sicuro che lo vinci!!!! :))
Adoro questo piatto, sano e molto bello :))))
Sarde a beccafico mia passione. Me le aveva consigliate mia socera quest’estate durante la vacanza in Sicilia. Meravigliose, sublimi. Le migliori mangiate ad agrigento, ed erano come le tue. poi vari surrogati in posti non proprio onesti, ma quelle di Agrigento mi resteranno nel cuore. Ora te la copio.
Chissà se in romagna se le chiedo aperte a libro mi sorridono e lo fanno o mi mandano a quel paese con un bel “Diobò” 🙂
Beh, almeno tu ti cimenti a pulirle, io proprio nonc e la fo!Non reggo nè il sangue nè i visceri :(PErò questo è uno dei piatti ce adoro di più della “nostra “Sicilia.E non me lo faccio mai mancare:D
Certo che potrei farmele a casina eh..
Bacioneeeeee
PS:vieni ad Identità Golose domenica?
che bontà viviana! come hai ragione… tanto lavoro, ma poi grande soddisfazione! sembrano squisite!! 😉
ADORO LE SARDE A BECCAFICO. E anche io come te ci metto una vita per aprirle a libretto, sport che pratico praticamente ogni settimana (anche se i tempi non li miglioro mai dannazione…) perchè vivo per alici e sarde.
Che delizia! Leggendo queste ricette, il quarto di sangue palermitano che c’è in me, si fa sentire. Sabato le provo. Baci
Sembrano ottimo! Devo provarle!
urchissima sudata in cucina, a leggere la ricetta è effettivamente tua…ma io avevo pensato alle patate…non le ami più????
Ho pensato a te…vieni a trovarmi…
http://angolodidafneilgusto.blogspot.com/2012/02/grazie-per-aver-pesato-me.html
sembrano ottime!!Proverò a replicare la ricetta!
ci metterei anche il tag “alimenti genuini”. Tra arance, sardine e finocchi… mi pare appropriato!
Vivi, lo sai. A me le sarde a beccafico non fanno impazzire. Ma ho ti posso fare i complimenti per la foto? Mi fa venire voglia di prenderne una!!! baciuzzi
Grazie a tutti!!!
questa ricetta mi ha dato tantissime soddisfazioni perchè in molti la state provando e mi dite che vi piace!!! W l’esportazione palemmitanaaaa :***
io le adoro…quel profumo di mare che viene fuori anche solo guardando le foto!
brava bravissima…semplice, veloce e buuuuuone.
Giovanna
Che bel blog complimenti!
Visita il blog ufficiale del programma televisivo “International Food: il mondo in tavola”.
http://internationalfoodbyelena.blogspot.com/
Ti aspetto 😉
28 minuti !!!!
Mah… sarà l’influenza dei padani che oramai ti avrà colpito, dopo tanti anni.
Sicuramente se ora preparerai una polenta a Palermo ci metterai 18 secondi !! 😀
Comunque sia, per preparare un piatto gustoso come questo il tempo non ha alcuna importanza !!!
E comunque sei al primo posto nel Guinness dei primati al capitolo SIMPATIA !
P.s.: ma come si leggono le sarde a libro? hahahahahaha
Buonissimeeeeeeee