La fregula è uno degli ingredienti più amati della cucina sarda, una pasta di semola unica nel suo genere, perfetta per primi piatti dal sapore autentico. Il suo gusto rustico e la consistenza particolare la rendono ideale per ricette tradizionali e rivisitazioni moderne. Personalmente, la adoro e oggi ho preparato una versione che non vedo l’ora di condividere con te: Fregula Sarda con calamari! Un primo di pesce semplice e ricco di gusto, con tutto il profumo del mare e quel tocco speciale della bottarga di muggine che lo rende ancora più irresistibile.
Ti lascio la ricetta della fregula nel post, così potrai provarla anche tu!
Ma prima di metterci ai fornelli, facciamo un passo indietro: fregula o fregola? Il suo nome genera spesso confusione, ma indipendentemente da come la chiami, resta una delizia perfetta per chi si chiede: “Cosa ti preparo per cena?” Se sei in cerca di un’idea sfiziosa e dal sapore autentico, questa ricetta fa proprio al caso tuo!

In italiano è comune chiamarla “fregola”, ma in sardo il termine corretto è “fregula”. E non è solo una questione di dialetto: in sardo, la parola “fregola” ha un significato completamente diverso, riferendosi all’eccitazione negli animali. Questo fa sì che i sardi preferiscano di gran lunga usare il termine originale, evitando ambiguità e mantenendo viva la tradizione linguistica dell’isola.
Origini e Storia della Fregula
Le prime tracce documentate della fregula risalgono al XIV secolo. Uno degli atti più significativi in cui viene citata è lo Statuto dei Mugnai di Tempio Pausania, che regolava la produzione di questa pasta, dimostrando quanto fosse già diffusa e considerata un bene prezioso.
L’acqua necessaria per la sua preparazione, infatti, era regolamentata per evitare sprechi, segno della sua importanza nella vita quotidiana dell’epoca.
Sulle sue origini, esistono diverse teorie. Alcuni sostengono che la fregula sia nata dall’influenza delle popolazioni del Nord Africa, come Fenici e Punici, con cui la Sardegna aveva intensi scambi commerciali.
In effetti, il processo di lavorazione della fregula ricorda molto quello del couscous, con la formazione di piccole sfere di semola che vengono poi essiccate. Tuttavia, altri studiosi ritengono che la fregula sia una creazione autoctona sarda, sviluppata come risposta all’esigenza di conservare il grano in una forma pratica e resistente nel tempo.
Ciò che è certo è che la fregula è diventata parte integrante della gastronomia sarda. Un tempo, la sua preparazione era un rito collettivo: le donne delle famiglie si riunivano per lavorare la semola, sfregandola con le mani fino a formare le piccole palline che la caratterizzano.
Queste venivano poi lasciate ad asciugare e, nella maggior parte dei casi, tostate in forno per ottenere il caratteristico colore dorato e il sapore intenso che la contraddistingue. Oggi la troviamo già pronta nei negozi, ma il fascino della preparazione artigianale rimane immutato.

Ed ecco cosa ti preparo per cena: Fregula

Fregula Sarda con Calamari
Ingredienti
- 180 gr fregula sarda
- 500 gr calamari medi
- 500 gr acqua
- 1 spicchio d'aglio
- 2 pelati
- 1/3 bicchiere vino bianco
- prezzemolo
- olio EVO
- 1 limone Bio
- Bottarga di Muggine (facoltativa e molto consigliata)
La ricetta passo passo
Taglia i calamari ad anelliabbastanza sottili e taglia i tentacoli a pezzetti.
Trita uno spicchio d’aglio.Metti un generoso giro d’olio in padella e aggiungi prima l’aglio a sfrugolare e poi i calamari.
Sfuma col vino bianco equando sarà evaporato versa la fregula.
Tostala qualche istante, unisci i pelati tagliati a pezzetti e poco per volta l’acqua bollente salata.
Cuoci come fosse un risotto per circa 15/17 minuti.
Quando la sentirai cotta spegni il fuoco, aggiungi olio a crudo, buccia di limone grattugiata (meno di mezzo limone) e prezzemolo tritato. Servi con bottarga grattugiata.
Videoricetta della Fregula in pochi step
Curiosità e Tipologie
Uno degli aspetti più interessanti della ricetta della fregula, è la varietà di dimensioni e di lavorazione.
Si possono trovare fregule più fini o più grosse, a seconda delle preparazioni a cui sono destinate. La tostatura è un passaggio chiave, che conferisce alla pasta il suo sapore particolare, quasi affumicato, e una maggiore capacità di assorbire i condimenti durante la cottura.
Esiste anche una versione non tostata, più chiara e delicata, che viene usata in alcune ricette più morbide e brodose.
Un dettaglio curioso riguarda il significato del nome: “fregula” significa “briciola” in sardo, un riferimento diretto alla sua forma irregolare. Non è un caso che questa pasta sia sempre stata associata a piatti semplici ma sostanziosi, perfetti per chi cercava un pasto nutriente senza troppa lavorazione.
Oggi la fregula è apprezzata ben oltre i confini della Sardegna e viene usata in tantissime varianti, dalle più tradizionali a quelle gourmet. Tra le preparazioni più amate c’è sicuramente la fregula con frutti di mare, in particolare con vongole e arselle, un grande classico della cucina isolana.
Ma è ottima anche in versione “risottata”, con brodi di carne o verdure, o addirittura in insalate fredde, perfette per l’estate.
E poi, ovviamente, c’è la mia versione preferita: Fregula Sarda con calamari, un piatto che racchiude il meglio del mare e della tradizione sarda.
Ti consiglio di provarla, perché è davvero irresistibile! Nel post trovi la ricetta con tutti i passaggi: salvala e fammi sapere com’è venuta.