Ci sono ricette che restano nel tempo, piccole eredità culinarie che ci accompagnano nelle occasioni speciali, la coda di rospo (o rana pescatrice), come la chiamano in molte regioni, è una di quelle.
Si tratta di un pesce senza spine e ho imparato a cucinarlo tanti anni fa da una bravissima chef torinese, Loriana Pontil, con cui ho avuto la fortuna di studiare.
Ricordo ancora il profumo della sua cucina: agrumi, erbe aromatiche, olio buono e quella leggerezza elegante che solo le mani esperte sanno dare ai piatti di pesce.

Da allora, è diventata una ricetta che preparo spesso per le cene importanti, quando voglio qualcosa di semplice ma speciale, di raffinato ma senza troppi artifici. Una di quelle preparazioni che sembrano fatte per far sorridere chi si siede a tavola.
La coda di rospo ha una carne compatta, bianca e delicata, con pochissime spine: perfetta per chi ama i secondi piatti di pesce ma non vuole passare la serata a spinarlo.
È un pesce che non ha bisogno di molto: bastano un filo d’olio, qualche profumo d’agrumi e un po’ di tempo per marinarlo. E poi, come per magia, diventa tenero e profumatissimo, con un sapore che ricorda il mare ma anche la dolcezza della terra.
Il nome curioso di un pesce elegante
Ogni volta che la preparo, mi piace raccontare la storia del suo nome, ecco perché si chiama coda di rospo.
“Coda di rospo” non è proprio un complimento, e in effetti questo pesce non brilla per bellezza.
La sua testa è grande e un po’ tozza, con una bocca ampia e denti aguzzi, ma la parte che si utilizza in cucina è il filetto della coda, da cui prende appunto il nome.
È lì che si nasconde la sorpresa: una carne soda, priva di spine e incredibilmente versatile.
Molti la conoscono anche come rana pescatrice, un nome che evoca subito il suo aspetto particolare, un po’ goffo, ma affascinante nella sua stranezza.
Vive sui fondali sabbiosi, mimetizzata tra le rocce, e aspetta che le prede si avvicinino prima di catturarle con uno scatto improvviso. Un pesce silenzioso e paziente, che forse per questo dà il meglio di sé nelle cotture lente e profumate, come quella al cartoccio.
La coda di rospo è perfetta per chi cerca idee su cosa preparare per cena quando vuole un piatto di mare elegante ma facile da realizzare.
Si sposa bene con ingredienti semplici: agrumi, pomodorini, timo, capperi e regala sempre un risultato armonioso, pieno di profumo e leggerezza.

Cosa ti preparo per cena: coda di rospo al cartoccio

Coda di rospo al cartoccio
Ingredienti
- 400 g filetti di pesce (io ho scelto la coda di rospo o rana pescatrice)
- 1 arancia bio
- 50 ml vino bianco secco
- 3 cucchiai olio evo
- sale e un ciuffetto di timo
La ricetta passo passo
Pulisci il pesce e taglialo a quadretti grossi. Taglia l’arancia a fette e mettila in un sacchetto per alimenti insieme al pesce
Condisci con pepe, vino e olio e mettilo in frigo per qualche ora, rigirandolo di tanto in tanto
Prepara i crostini tagliando il pane a fettine e mettendolo in una teglia insieme alle mandorle
Inforna 10/15 minuti a 160º ventilato e poi condisci con sale pepe e olio
Prepara i cartocci con la carta forno: dividi il contenuto del sacchetto col pesce in due fogli bagnati e strizzati, aggiungi due cucchiai di marinata e chiudi con lo spago da cucina. Inforna a 180º ventilato per 15 minuti.
Servi con i crostini
Videoricetta Coda di rospo al cartoccio
Un profumo che sa di casa e di mare
Ogni volta che apro il forno e sento il profumo dell’arancia e del vino bianco che si mescolano al pesce, torno indietro nel tempo.
Mi rivedo in quella cucina torinese, tra vapore e sorrisi, con la chef Loriana che diceva: “Quando cucini il pesce, devi rispettarlo: non coprirlo, accompagnalo.”
È un consiglio che porto con me ogni volta che preparo questo piatto. Il segreto sta proprio lì: nel lasciare che siano i profumi a raccontare la ricetta.
La marinatura con l’arancia e il timo, il cartoccio che trattiene gli aromi, il crumble di pane e mandorle che aggiunge quella nota croccante che rende tutto più completo.
È una ricetta da salvare e provare, perfetta anche per chi è alle prime armi in cucina, perché il risultato è sempre sorprendente.
E se ti stai chiedendo cosa ti preparo per cena in un’occasione speciale, forse la risposta è proprio questa: una coda di rospo al cartoccio con crumble di mandorle.
Un piatto che parla di semplicità e cura, che non ha bisogno di effetti speciali per conquistare.
Preparala quando vuoi portare un po’ di eleganza a tavola senza complicarti la vita, magari accompagnandola con un bicchiere di vino bianco fresco e un contorno di verdure di stagione.
Ti accorgerai che la cucina, a volte, è fatta di piccoli gesti che diventano rituali, di ricette che si tramandano perché hanno dentro di sé qualcosa che funziona sempre: equilibrio, memoria e amore.






