Eh eh eh.. ieri sera ho fatto una scoperta!!!
Sì perché in effetti, pensandoci bene c’è chi il riso lo mangia con il cucchiaio, chi lo mangia con la forchetta (e così facendo tranquillizza anche il Signor Galateo che magari se è a tavola col cucchiaio ed un risotto potrebbe sentirsi pure minacciato), e poi c’è chi come me, non è che ami particolarmente i risotti e che quindi, sempre più spesso, si ritrova a mangiare riso bianco giapponese Gohan con le bacchette 🙂
Poi ecco.. mi ricordo che io da quasi 11 anni abito in provincia di Verona e da tre precisamente nella Bassa Veronese, e così mi commuovo profondamente vedendo una nuova invenzione: la posata adatta per il Risotto! Eccola, ve la presento!
La bassa veronese in effetti, oltre ad essere famosa per la produzione del mobile d’arte e per la produzione della nebbia i.g.t, è famossssissima anche per la coltivazione del Riso!!
Il Vialone Nano si coltiva proprio quiiiii!!! 🙂 Ed in effetti il Riso i veronesi ce l’hanno nel cuore. Ma entrando più nella biologia, o nella genetica, IL risotto è proprio nel DNA… e non mi riferisco ad “un risotto” in generale ma “AL RISOTTO”! E’ una ricetta, ovvero il Risotto al tastasal, o alla veneta, o all’isolana, ovvero tutti più o meno sinonimi dello stesso concetto che è, appunto, IL risotto.
Vi dico già che io e Gp stiamo sperimentando a livello molecolare questa differenza genetica: lui, essendo veneto DOC e avendo il risotto nel DNA lo mangerebbe sempre, così com’è usanza qui: la domenica, ai matrimoni, per le feste, alle sagre, nei ristoranti… sempre. Io essendo mezza veneta e mezza sicula ho il DNA un po’ sfasato in questo, e no.. Il risotto mi piace, ma a piccole dosi e a determinate condizioni :-).
Però ecco… non l’avevo mai mangiato con la posata giusta… Vi terrò aggiornati quindi sulle variazioni del mio codice genetico :-).
Che cos’è il tastasal?
Sto giro come preambolo ho quasi superato me stessa, già perché adesso inizio a spiegarvi cos’è questo risotto: allora… La tradizione racconta che quando si preparavano in casa i salami, prima di insaccarli si prendeva un po’ dell’impasto, lo si preparava a risotto e così si assaggiava per capire come fosse venuto taaaac: Tasta-sal (assaggia-sale).
Ci sono tante versioni di questo Risotto, alcuni lo preparano solo con il Tastasal (qui infatti si trova in macelleria già pronto, o anche al supermercato) altri mischiandolo con carne di vitello, o di maiale, oppure senza il tastasal e solo con il vitello, o solo con il maiale, insomma, le varianti sono infinite :-). essenzialmente i metodi di cottura sono due: uno è quello più della bassa veronese, ovvero quello del vero e proprio risotto (quindi si cuoce il riso insieme alla carne e via via si aggiunge il brodo fino a portarlo a cottura) l’altro è quello della zona che da Isola della Scala va verso Mantova, che è la ricetta che preferisco io e che vi darò.
Detto tutto questo, se vi ho incuriositi e vi ho fatto venir voglia di risotto, avete due possibilità: o prepararlo secondo la ricetta che vi propongo io (o una delle mille ricette disponibili in rete), oppure andare direttamente ad Isola della Scala, dato che dal 14 settembre al 9 ottobre 2011 c’è la Fiera del Riso!!!!!


IL Risotto all'isolana (risotto al tastasal)
Ingredienti
- mezza cipolla
- 200 g di riso Vialone Nano
- 200 g di tastasal con aglio (spesso lo alleggerisco un po' usando 100 g di tastasal e 100 di macinato)
- olio extra v ma ci starebbe il burro
- un rametto di rosmarino
- noce moscata
- una leggera spolverata di cannella
- Brodo di carne buono
- ½ bicchiere di vino bianco secco
- burro e parmigiano
La ricetta passo passo
- Si trita la cipolla e si mette a rosolare con l'olio, si aggiunge il tastasal, si fa rosolare, si sfuma con il vino, si aggiunge un po' di noce moscata grattugiata il rosmarino e un mestolino di brodo, si cuoce per 20 minuti.
- Si porta ad ebollizione un litro e mezzo di brodo, si cuoce il riso per ¾ del suo tempo di cottura (circa 10 minuti se è vialone nano) si scola e si aggiunge alla carne per terminare la cottura (se è troppo asciutto si aggiunge un mestolo di brodo).
- Terminata la cottura si spegne il fuoco e si fa mantecare con burro e parmigiano. Prima di servire si spolvera leggermente con la cannella in polvere.
io adorooooo il risotto! Forse mi piace più della pasta 🙂 Non so perchè non seguivo il tuo blog! Ma ho rimediato 🙂
io di solito uso e metto sempre la forchetta quando faccio i risotti…copio la tua ricetta mi garba…
belle anche le posate..
lia
quanti che ne ho mangiati ( avendo mamma veronese e papà mantovano, puoi capire! )…e che bontà!!! cmq la forchetta è una figata pazzesca! 😛
Nel mio periodo veronese, ricordo benissimo uan cena proprio in una riseria ad isola della Scala.Sarà stato quel periodo a farmi amare il riso sopra ogni primo?!
Un bacetto cara, e che bella sta posatina!
Da veronese non DOC anch’io non amo molto i risotti, però il risotto al Tastasal della bassa è buonissimo :))
il risotto noi siculi, nel dna, ce l’abbiamo a forma di arancia…:)
un abbraccio a te e a Gp
Bruno
E’ il primo commento che lascio sul tuo blog 🙂
La forchetta per risotto è una figata 😀 ahah quasi più di quella per arrotolare gli spaghetti!
Il tuo riso ha proprio un bell’aspetto e io ne vado ghiotto!
Un abbraccio, Marco di Una cucina per Chiama
Ps. Ne approfitto per invitarti a passare sul mio blog, nuovo nuovo 🙂
Spettacolare sia la forchetta per il risotto sia il tuo risotto, bravissima ^__^!
Buona giornata!
Giuliana
Credo che il Signor Galateo, vedendo come mangia il risotto mio marito avrebbe un sussulto: lui infatti non usa né cucchiaio né forchetta, bensì…il cucchiaino!!
Motivazione: “perché così dura di più”!!
E ti assicuro che non essendo propriamente filiforme, la scena ha quasi del surreale, con questo omone di oltre 90 kg che si gusta il suo risotto (trattandosi del suo piatto preferito) centellinandolo con il cucchiaino!
Ecco, ora mi odierà..ma io non potevo proprio fare a meno di fargli vedere la nuova, sciccosissima forchetta da risotto! (sperando così segretamente di indurlo a rivedere un po’ quell’abitudine lievemente imbarazzante..)
Eppoi ecco, magari per farmi perdonare gli preparerò questo tuo risotto che sembra davvero molto molto gustoso.
Ciao, a presto.
Complimenti! ottima ricetta! da provare il prima possibile! 🙂
visita il mio blog:
mennula.blogspot.com
Non conoscevo il tuo blog,ma ora che l’ho scoperto,lo seguo volentieri!Se ti va di dare un’occhiata al mio piccolo mondo,sei la benvenuta!Attualmente ho un carinissimo giveaway aperto anche per te!Lo trovi qui!
è un vero piacere scoprire questo blog, tante belle ricette corredate da racconti entusiasmanti! brava! Anche io sono veneta di adozione e trovo sempre il tastasal al supermercato, ma non l’ho mai assaggiato con il risotto. un paio di volte ci ho fatto il ripieno per le zucchine. vuol dire che devo assolutamente provarla questa ricetta!
Un abbraccio
pat e spery di http://patespery.blogspot.com
Uh, Vivi-tesora, a me il riso piace tanto! Ma proprio tanto tanto tanto! In bianco, con lo zafferano, coi funghi o con la zucca, col sugo rosso… come lo fai lo fai, a me il riso piace. Mica l’avrò anch’io un po’ nel DNA? Magari alla lontana, frugando tra gli antenati, salta fuori qualche mio pezzettino veronese o giù di lì… 🙂
La posata apposta per il riso è PAZZESCA! Ma dove le scovi certe cose?!? Un abbraccio
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Te ne saremmo davvero grati! ^.^
Vivi, io il risotto lo mangio con la forchetta…ma questa qua è veramente super!
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Ti aspetto!!
Bellissime le posate, e assolutamente non da meno la ricetta! complimenti
la voglio anche ioooooo. La posata da risotto sembra veramente una schiccherìa!
tesora, ci vuole un’altra ricettina con il riso… dai dai dai, che quando passo la mattina sei un’ispirazione!!! 🙂 bacissimiiiiiiiiii
ciao
Essendo io una veronese doc (anche se non della bassa) ti promuovo a pienissimi voti per questa super ricetta!
per la cronaca..mio marito che è un palemmitano doc, è stato prontamente convertito al risotto domenicale!con ottimi risultati direi..
baci