Ho aperto la pentola, ho girato con il mestolo di legno per constatare il livello di spappolamento che era perfetto. Allora ho sbucciato mezza cipolla bianca, l'ho tritata e l'ho fatta soffriggere con un filo d'olio, e non appena si è dorata l'ho aggiunta alle fave.
Essendo già il macco di una consistenza perfetta ho cotto in un pentolino a parte gli spaghettini spezzettati, lasciandoli ben al dente. Li ho scolati e li ho aggiunti alla minestra insieme a pesto di finocchietto selvatico (se non avete il pesto, ma avete il finocchietto selvatico bisognerà un po' regolarsi con i tempi di cottura dato che sarebbe bene cuocerlo insieme alle fave, ma in pentola a pressione per un ora e 10 sarebbe davvero troppo.
Nella ricetta originale senza pentola a pressione, i legumi dovrebbero essere messi a bagno la sera prima e poi si dovrebbero cuocere per tre ore, aggiungendo l'ultima ora i finocchietti lavati e tagliuzzati).
Ho lasciato insaporire un minuto, poi ho servito con un generoso giro di olio extra vergine d'oliva ed una macinata di pepe nero. Si mangia calda, o tiepida...
Questa ricetta l'ho preparata con la pentola a pressione. La pentola a pressione la trovo un'invenzione fantastica specialmente per la cottura dei legumi, perché mi permette di eliminare il tempo di ammollo, e di dimezzare i tempi di cottura che in questo caso sarebbero molto lunghi, perché le fave devono cuocersi fino a spappolarsi.