Ieri mattina subito dopo colazione mi è venuta voglia di preparare un dolce!!! ah ah ah dico io… Chiedo a Gp se ne ha voglia (dato che poi lo mangia quasi esclusivamente lui) e lui non crede alle sue orecchie, e mentre ringrazia Sant’Iron Blog che mi ha fatto scoprire il dolce piacere di preparare le torte mi chiede che dolce ho in mente di fare…. Partiamo da una cosa semplice gli dico io, tipo dalla torta più semplice di tutte, quella allo yogurt che si misura coi vasetti.
Ma lo sapete che a scuola di Gp gliela facevano preparare per insegnargli le divisioni e se erano bravi l’insegnante di matematica gli distribuiva le frazioni di torta??? Beh, io gli prometto che saremo bravi a prescindere e che ce la mangeremo tutta.
Nel mio eccesso di zelo ho: battuto le uova con lo zucchero, montato a neve gli albumi, usato 2 vasetti di farina ed uno di fecola… insomma, doveva venire la torta ai 7 vasetti più buona del mondo… senonchè mi viene la geniale idea di trasformarla in un plumcake… che ho la formina del plumcake che non uso mai, ed invece la classica tortiera uno e due è in forno con qualche spiedino o qualche lasagna… E quindi plumcake sia… Gp in effetti mi guarda perplesso chiedendomi se non fosse un po’ troppo piccolo… Ma noooooooo vedrai che sarà il plumcake allo yogurt più bello del mondo!!!
Metto in forno… e… dopo 10 minuti la crosta superiore era già semicarbonizzata… dopo 12 minuti nel mio forno c’è stata l’eruzione dell’Etna, sì, la superficie superiore si è crepata e dal crostone laterale una colata di impasto bianchiccio è scesa fino a raggiungere le pendici…
Vabbè, ecco, non era proprio il plumcake più buono e bello del mondo, ma in in fin dei conti l’abbiamo mangiato anche, e non era neppure troppo gommoso… anche se questa mattina Gp mentre lo interrogavo continuava a sbagliare le frazioni sperando di potersi consolare con i soliti biscotti….
Per consolarmi, ieri sera mi sono tolta lo sfizio di provare una ricetta trovata su un libro che parlava di vari itinerari enogastronomici… e tra porto Venere e le Cinque Terre ho trovato questo Stoccafisso qui (spero di non dire parolacce… il suono è un po’ strano, ma disconosco il significato, e quindi chiedo lumi alla mia amica genovese… Sereeeeee).
L’ho messo su una barchetta di verze, perchè quando penso a quella meravigliosa zona della Liguria ricordo sempre il giro in barca a remi con Michela e il suo papà :D.
Stoccafisso Brandacujun (*)
600 g di stoccafisso ammollato
2 cipolle
3 patate
1 limone
olio extra v.
prezzemolo tritato
sale
pepe bianco.
Ho fatto soffriggere la cipolla, poi ho aggiunto le patate sbucciate e tagliate a pezzetti piccoli, e lo stoccafisso, pulito della pelle e tagliato a dadini. Ho salato, pepato e fatto cuocere per 30 minuti a fiamma media non mescolando con un cucchiaio, ma scuotendo la padella in senso circolare. A fine cottura ho mantecato con un giro d’olio extra v. e il succo di limone. Se l’avessi avuta avrei anche messo una sploverata di prezzemolo tritato.
(*) Serena mi ha appena illuminata… Altro che per la storia della torta!!! lo dico o non lo dico mi sa che era + appropriato per il titolo della mia ricetta!!! Adesso che le uova sono rotte meglio completare la frittata quindi, posto che Branda voglia dire Scuoti, ecco la vera storia del Brandacujun:
I marinai liguri (che erano più navigatori che pescatori) durante le lunghe rotte portavano grandi scorte di stoccafisso secco e di patate.
Tempo di stare “ai fornelli” non ce n’era molto, ma con questi due ingredienti preziosi era presto fatto un piatto buono, saporito e sostanzioso: era suffciente far cuocere insieme stoccafisso e patate e poi scuotere vigorosamente la pentola Anzi, talvolta, se il mare era proprio “grosso” non c’era neanche da scuotere tanto: bastava sedersi e tenere stretta tra le gambe la pentola, gli scossoni li procurava il mare. Il nome deriva da entrambi i “modi operativi”: sia scuotendo con vigore la pentola davanti a se’, sia trattenendola tra le gambe si otteneva il “brandacujun” 😀
Ehhhhhh significa…bè quello che cè scritto…ahahahah!
Mi fai morire…
Dimenticavo,voglio proprio vedere come se ne tira fuori da Brandacujun,la Serena …ahahahahah!
Eheheheh! Che bello che sei umana. De fero ma umana 😉
Un abbraccio senza ne risparmio ne ritegno. Kat
ah ah ah ah ah ah ah ah aha ha ha h ah ah aha ha ah aha h
allora il suono era onomatopeicoooo ah aha ha ha h
Mitica Vivi ma d’altre parte anche i grandi chef a volte sbagliano!!
Avrei voluta vederla l’eruzione e magari poi mangiarmi anche un pò del tuo dolce 😉
Questo brandacujun sembra proprio buono eehheh
* lory io ho ancora le lacrime agli occhi, e davanti a me ho il capo, e sono viola e Sere mi ha detto che vuol dire in privato ed io ah ah aha h che ridereeeeeee
*Kat speta che mi riprendo un attimo… che bello il tuo abbraccioneeeee uaaaaaoooo
Hu Hu Huuuuuuuu….. possibile che mi devi tirar fuori dal cappello magico solo per queste cose, un pòòòòò, come dire… EHHHHHHHHHH!!!! Zietta adorata ha ragione, dovrebbe significare quel che è scritto…!!! in parole povere BRANDA sta per scuotere.. e CUJUN, te lo devo dire io??? Pentola/calderone, facile no??? ahahhaahahah
Il tuo brandacujun, di ottimo aspetto ed immagino anche di gusto!!!
Cacchiarola Vivi..sta storia del plum cake-vulcano m’ha fatto rotolare dal ridere..Aoh, ognuno ha bisogno del suo spazio, nevvero Mr Plumcake???Mi sa che Vivi oramai è troppo VIPS per i dolci semplici semplici…;)
Credo che ieri i formi fossero un po’ in “SIOPERO”:ho rifatto il pane e, da un lato mi si è un po’ troppo cotta la crosta…mah!salvato in corner però!
hehe, Sereeeeeeeeee..spara la sentenza va’ 😉
Bacetti
Saretta
dimenticavo…
Anche i migliori a volte possono sbagliare… NON LA SETTE VASETTI!!!! hahahahahahahahahahah
BACIUZZI BACIUZZI
Ahahah tipo il pacco da dividere ehhh…ahahahahah!
Brava SERE…. ah no, brava Vivi!!!! Ottima spiegazione… peccato non sia del tutto farina del mio saccoccio!! hihihihi
^_* Smack
i vostri racconti fanno rivivere le leggende metropolitane del collegio universitario in cui sono stata per ben sei anni.
il vulcano in eruzione è uno dei must.
antonella, la mia compagna di stanza non nemmeno accendere un fornello, figuriamoci una torta di sana pianta.
solo che massimo le piaceva assai…
e allora…massimo quella roba lì l’ha anche mangiata.
a metà tra un disco volante carbonizzato ma con il cuore morbido morbido quasi filante direi.
e l’amore non fu…galeotta fu la torta.
ahhhhhhahhhahhh
meno male che adesso a distanza di quasi 15 anni c’è luca e l’amica ce la siamo tolta dai c.j.n lo stesso!
ahahahah
ma baccalà e stoccafisso sono la stessa cosa?forse si,ora che ci penso uno è salato e l’altro è dissalato…bho!!!cmq anch’io in qst giorni l’ho cucinato,di questo pesce adoro la consistenza della carne.Dovrei provarlo con le patate, in realtà qui in sicilia si usa poco il connubio pesce/patate…comunque è proprio invitante.bacio
Allora sei umana Lady di ferro!!!ahahahah
Bellissimo il tuo racconto come tutti i tuoi racconti!
Mi sembra di conoscerti da sempre!
Un bacio grande
vivi, che forte che sei, subito dopo aver vinto ironblog ci vieni a raccontare del dolce che ti è venuto male 🙂 e poi sta cosa dello stoccafisso è troppo simpatica 🙂
saretta, anche io ho problemi con il pane! sto cercando di rianimare la pasta madre in coma 🙂
bacioni
Glielo potevi fare però un bel reportage fotografico all’eruzione! Eh, lo sapevamo che sei una forza della natura!
Ti sei consolata benissimo però. Bbbbone queste barchette. Un bacio krande. Alex
vivi che ridere!!!a me è successo con una scenografica torta di fiordizucca alle pere e cioccolato: meravogliosa la prima volta e eruzioni in tutti i successivi tentativi…uffi!!
che comica che sei, la torta in eruzione tipo Etna mi fa morire 😀
lo stoccafisso o mecojons deve essere buonissimo…come dici?
non l’ho pronuciato bene? è che io sono siciliana e il genovese proprio non lo so parlare, ma il concetto è chiaro no?
:*
Cla
ahahhhh bella storiella!!!! e bella ricetta! quindi hai usato quello stoccafisso che si mette in ammollo per 2 settimane? o comprato già ammmollato?
(comunque anche a me capitano disastri ed eruzioni coi dolci… e me la prendo sempre col forno! :P)
Però per onor di cronaca ci voleva anche la foto dell’etna, ops, del plum cake! Io con le frazioni sono sempre stata brava, fortuna però che la maestra non ci premiasse con le torte perchè ero già ciccia di mio 🙂
Ciaooo,
Aiuolik
Ciao Viviana,
avevo notato il tuo blog un po’ di tempo fa ma poi non c’ero piu’ tornata, ERRORE!! 🙂
Sei troppo simpatica, praticamente un vulcano!! Complimenti per la vittoria di Iron Blog (mi sono aggiornata velocemente 🙂 ), se non ti dispiace ti linko nel mio blog sbarbatello, cosi mi sara’ piu’ facile passare di qui!
Viviii che ridere!!!Sia per la torta sia per sto brandacujun…
ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah!!
In ritardo:
BRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Per la torta:
io ho fatto la stessa cosa solo che ho grattato resti di pseudo ciambellone bruciato per tutto il pomeriggio … alla fine ho rinunciato: plumcake – stampo da plumcake, ciambellone – stampo da ciambellone … e basta!
che tristessssssa però … mi dievrte stravolgere le ricette!
Baci
Marika
Premetto che a me lo stoccafisso non piace pero’ ti do un dieci per la preparazione, qui in sicilia se ne mangia molto e io l’ho preparato anche a “ghiotta”…. brava!
per la sette vasetti….sobbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb eheheh capita anche a me di fare disastri nuclerari :-))))))))))))))))))))))
*Sere mi vuoi bene lo stesso vero? ah ah ah ah
*Saretta ah ah ah è vero!! anche lui aveva troppo bisogno di spaziooooo!!! ma che c’hanno sto forni aho? tra l’altro il mio è arrivato a 200° in men che non si dica!!
*Lory ah aha ha ha h
*Enza meno male allora che il disco volnate non ha collaborato!! ah aha ha h che ridereeee
*Mike sì, sono due cose diverse, o meglio, il pesce di partenza è sempre lo stesso, ovvero il merluzzo, ma cambia il metodo di conservazione, lo stoccafisso si essicca mentre il baccalà si sala. E non sai com’è difficile raccontare qui in Veneto, che non sarebbe la patria del bacalà ma dello stoccafisso!! ;D provalo con le patate, stanno benissimo entrambi 😀
*Adyyyyy mi hai detto una cosa belliiiiiiiiiisssssiiiimaaaa!!! 😀 smack!
*Stella che ridere!! la prossima volta mi faccio dare da Gp tema ed ingredienti che magari mi viene meglio ah aha ha h no no basta .. ironbasta!! 😀
la pasta madre in coma m fa troppo ridere! ho letto i commenti dei tuoi commensali mooolto soddisfatti1!! non avevo dubbi 😀
*Amika Krande! eh.. certe cose ci tengo a tenerle per meeeeeee ah aha hah ahh a smmmamaackkkk
*Monique ma perchè? ma che c’abbiamo fatto a ste torte??? ah ah ah
*Claudia aaahhhhh ahhhhhhh ahhhhhhh che ridereeee, davvero c’ho fatto proprio una bella figura con questo stoccafisso ah ah ah!!
*saraaaa 😀 davvero? due settimane?? miii tantissimo! solitamente 3 giorni! comunque l’ho ammollato io una volta, poi ho deciso che per il bene della mia casetta d’ora in avanti avrei ammollato al massimo petali di rose e così da allora o compro solo già ammollato. 😀 smack
*Aiuolik ecco, come dicevo ad alex certe cose preferisco tenerle per me ah aha h smacckkk
*Ciboulette 😀 ma grazieee!! un vulcano mi sembra appropiato considerando la mia 7 vasetti ah ah ah 😀 mo passo pur’iooo 😀
*Elisa, ieri pomeriggio ero veramente piegata dal ridere.. perchè davvero… non sapevo niente di questa ricetta ah aha h ah
*marika grazieeeeee 😀 ah ah a h… ma infatti sono d’accordo con te! sperimentare serve, perchè così fai esperienza e sai che lo stampo del plumcake si usa solo quando ti dicono di metterlo dentro uno stampo per plumcake ah aha h 😀 sssssmaaakkk!!
*Gràgrà buoooonoooooooo il psicistocco alal gghiotta!! è stata una delle prime ricette postate! è uno dei modi che preferisco sia per baccalà che per stoccafisso 😀
baciooo
ehehe..mi immagino a scena!comunque a volte le torte fan proprio quello che vogliono eh..Lo stoccafisso é uno spettacolo, non riuscirei mai a riprodurlo. Uffaaaaaa!
Mi hai fatto morir dal ridere …ehehehehehhe…son qui che mi tebgo per non esplodereeeeeee!
baci cara ragazza.. tu si che sei di ferro!
SAndra..Il(unico)toccodizenzero ehehehehehhe!
mi hai fatto ridere con il forno etneo! vasuneddi
Non so se ti può essere di consolazione, ma il plum cake allo yogurt non riesce neanche a me…l’ultima volta era nel forno, lo vado a controllare, che era quasi finito il tempo di cottura e…era lì che bolliva tutto…non si è mai cotto!!!:)
buona giornata vasuneddi
Ma nooooo! Uffa! Io volevo vedere la foto del plumcake semicarbonizzato ed… eruttato!
Lo stoccafisso pare proprio bbbbbuono bbbbuono, ma sul nome non mi pronuncio, faccio finta di non capire e mi trincero dietro la mia “lombardità”… 😉
Baaaaaaci bacissimiiiiii!
Viviana!!!! Sabato sera per festeggiare l’assunzione, ho preparato al volo un dolcino ciocco+pere da portare a cena da degli amici, mi sembrava poco come impasto e metto tutto in una tortierina tonda piccola… è strabordato da tutte le parti colando sulla placca del forno… per renderlo un po’ più presentabile ho ritagliato quello che strabordava e mi sono scusata mille volte con i miei amici!!!! Cmq ce la siamo pappata lo stesso 😀
Che ridere che ti sia successo la stessa cosa ;P
bacioni giulia
Buonissimo lo stoccafisso alla ligure, l’ho preparato anch’io tempo fa… io però sapevo che “cujun” era il mozzo che sulla nave doveva “sbattere” lo stoccafisso contenuto in un ciotola di coccio. Mah, forse questa è la versione di Imperia, mia città di adozione 😉
un abbraccio
Eheheheh sbagliando s’impara!! sapessi quanti pasticci combino io quando sperimento!!! :-)))
baci
Grazia
imparato molto